Appena diciottenne (26.05.93), di origini serbe e cresciuto nel fertile vivaio dell’Emmaboda IF (piccola società della Svezia meridionale che ha una struttura di formazione assolutamente all’avanguardia), Mattias Pavic deve ancora esordire nella prima squadra del Kalmar ma è uno dei pezzi pregiati della nazionale svedese U17 (21 presenze ed 1 rete) e, soprattutto, dimostra che anche nel calcio di oggi il fisico non è tutto. Nonostante sia alto solo 1 e 67, Mattias è infatti un terzino destro di formidabili prospettive. Attento e grintoso nelle chiusure difensive, dove riesce a bloccare avversari molto più potenti di lui grazie a takles ai limiti dell’intimidatorio, appena può si propone in fase offensiva esibendo dinamismo, velocità e un’abilità nel cross che lo rende quasi un’ala aggiunta.
La sua straripante personalità (dote assolutamente fondamentale per emergere) è confermata dal fatto che, nonostante la Svezia U17 abbondi di ragazzi tecnicamente molto dotati, sia anche incaricato di calciare i rigori, cosa abbastanza inconsueta per un terzino destro. In definitiva, considerando anche il fatto che a diciotto anni non può che crescere ancora dal punto di vista fisico, siamo di fronte a un prospetto notevolissimo, oltretutto acquistabile ad un costo molto relativo e disponibile ad essere impiegato in primavera in attesa di una completa maturazione. Come però spesso accade, sul giocatore (che peraltro ha dichiarato di sognare la Premier League, Londra e il Chelsea) ci sono già diversi club olandesi (sempre molto attenti al mercato scandinavo), in particolare Herenveen ed AZ, che hanno già formalizzato Kalmar proposte per Pavic e per il compagno di nazionale U17 Soderqvist (altro diciottenne interessante cresciuto nell’Emmaboda, gioca centrocampista centrale e spicca per la capacità di verticalizzazione). Insomma, se qualche club italiano volesse assicurarsi un potenziale treno sulla fascia destra ad un prezzo ragionevole, dovrebbe accelerare i tempi. Ne varrebbe la pena.
A CURA DI MARCELLO OLIVIERI
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